Circa le due correnti predette io potrei affermare che esse accennano a due importanti ed essenziali intuizioni, le quali costituiscono il loro fondamento. La prima si palesò in modo più chiaro agli antichissimi Risci che composero i Veda dell’India. A costoro si schiuse l’intuizione di esseri molto più alti di noi uomini, l’intuizione dei cosiddetti Deva. Colui che segue una disciplina occulta e può fare indagini su questo terreno, costui sa chi sono i Deva: essi sono Entità puramente spirituali, vivono nel mondo astrale-elementale, hanno duplice natura. L’uomo è composto di corpo, anima e spirito; invece la natura dei Deva per quanto noi possiamo studiarla (giacché essa può avere altri lati che però neanche con l’allenamento occulto possiamo cogliere) consiste soltanto d’anima e di spirito. Il Deva ha nel suo interno lo spirito senza altro elemento intermedio. Egli è spirito dotato di anima. Ciò che voi non potete vedere nell’uomo, cioè le brame, le passioni, gli istinti, i desideri, cose tutte che si muovono nell’interno dell’uomo, ma per chi ha schiuso i sensi spirituali sono percepibili come fenomeni luminosi di queste forze animiche, di questo corpo animico dell’uomo (corpo che nell’uomo ha qualcosa di interno, contenuto nel nostro corpo fisico), tutto ciò costituisce il corpo più basso dei Deva. … L’altra intuizione costituisce il fondo dell’antica mistica persiana. Essa è l’intuizione di Entità chiamate Asura (Essendo “Suras” un termine indiano che definisce le divinità, gli A-suras sarebbero dei Non-dèi), le quali possono dividersi in due ordini. Anche costoro hanno ciò che si chiama anima, ma insieme a questa un corpo fisico di proporzioni titaniche. Essi hanno quindi un corpo fisico racchiudente un organismo psichico. —— Rudolf Steiner La Pentecoste (da oo 93 – prima conferenza) Berlino, 23 maggio 1904
È un’opinione sbagliata quella di alcuni teosofi che credono che la reincarnazione non abbia né principio né fine. Essa è cominciata nell’epoca Lemurica e finirà nella sesta razza. Nell’evoluzione terrestre c’è soltanto un certo lasso di tempo entro il quale l’uomo si reincarna. Prima egli si trovava in uno stato spirituale che non rendeva necessaria la reincarnazione, e in seguito ritornerà in una condizione spirituale dove non avrà bisogno di reincarnarsi. —— Rudolf Steiner La Pentecoste (da oo 93 – prima conferenza) Berlino, 23 maggio 1904
Rudolf Steiner – O.O. 102 – L’Agire di entità spirituali nell’uomo – 24.03.1908
Nozze di Cana. Piedimonte Matese.
Se noi vedessimo i corpi umani originari dell’era lemurica – io non descriverò mai in una conferenza pubblica questi corpi umani lemurici! -, essi si mostrerebbero a noi nell’estremo limite della bruttezza. Solo a poco a poco il corpo umano ha acquisito la forma che noi oggi conosciamo. Gli uomini si nobilitano sempre più quanto più vengono purificati dall’amore. Ma l’uomo si evolverà anche al disopra dell’aspetto odierno.
Come il corpo dell’uomo si è sempre più spiritualizzato a partire dall’epoca lemurica, così si spiritualizzerà sempre più anche il suo aspetto. Oggi siamo nella quinta epoca. Nella sesta epoca l’aspetto umano si illuminerà di bontà interiore e delle qualità dell’anima che già oggi traspaiono dall’aspetto.
Allora l’uomo avrà una fisionomia tutta diversa, tale che si potrà riconoscere dalla figura esteriore quanto buono e quanto nobile egli sia, e dall’aspetto si riconoscerà quali siano le sue qualità animiche interiori; e sempre più si imprimerà nella fisionomia umana quanto di nobiltà d’animo e di bontà è contenuto nell’anima, finché alla fine dell’epoca terrestre la corporeità dell’uomo sarà tutta compenetrata di spiritualità e si differenzierà da quelli che, rimasti attaccati alla materia e al piano minerale, porteranno nel loro aspetto l’immagine della malvagità.
Questo è quanto si verificherà realmente e che si chiama Giudizio Universale, la separazione dei buoni dai cattivi. È la spiritualizzazione del corpo umano o, come si dice nel linguaggio popolare, la Resurrezione della carne.
Occorre soltanto comprendere queste cose col sano senso che scaturisce dall’occultismo; allora contro di esse non potrà essere mossa alcuna critica. L’illuminismo, naturalmente, non potrà mai capire che ciò che è materia possa un giorno divenire qualcosa d’altro che materia. Quella che, nel senso più esatto del termine, può essere chiamata “la follia della materialità”, non potrà mai rappresentarsi che la materia possa un giorno spiritualizzarsi e cioè che un giorno sopravverrà quella che viene chiamata la spiritualizzazione, la resurrezione della carne. Ma le cose stanno così, e tale è il procedere dell’evoluzione terrestre. Solo così ci si palesa il senso dell’evoluzione terrestre e quale posizione abbia il Cristo in essa.
Se noi guardassimo soltanto a quello che fino adesso abbiamo preso in osservazione nella nostra esposizione odierna, allora si presenterebbe a noi un quadro particolare della nostra evoluzione terreste. Questo quadro sarebbe tale per cui in realtà la bilancia sarebbe tenuta fra gli Spiriti della Forma e quegli spiriti che sono divenuti gli Spiriti dei Periodi ciclici, e cioè i veri e propri Spiriti della Luce.
Per il fatto che il Cristo, dal Mistero del Golgota in poi, deve condurre l’evoluzione terrestre avvenire, questi spiriti sarebbero in condizioni di equilibrio, e ciò che in realtà dovrebbe verificarsi sarebbe una successiva ascesa. Ma di nuovo la cosa non è così semplice. Noi sappiamo che sono rimasti indietro degli spiriti che non avevano raggiunto la piena maturità dell’evoluzione della saggezza, e che perciò non avevano interesse alcuno a far confluire la loro reggenza nella corrente dell’amore. Questi spiriti volevano continuare a far agire e scorrere la saggezza. Essi agirono sugli uomini, e la loro azione non fu priva di conseguenze sulla Terra. Essi hanno portato agli uomini la libertà.
Come il principio-Cristo ha portato agli uomini l’amore, così questi spiriti, che noi chiamiamo Spiriti luciferici, hanno portato all’uomo la libertà, la libertà della personalità, dandogli la possibilità di scegliere fra il bene e il male. Anche il rimanere indietro di certi spiriti ha il suo lato buono, e ogni cosa, sia essa causa di progresso o di arresto, è di natura divina.
Così dunque
abbiamo gli Spiriti dei periodi ciclici, che conducono le progressive incarnazioni, e cioè guidano quella che, come individualità, passa attraverso tutte le incarnazioni;
e abbiamo gli Spiriti dell’amore che, sotto la guida del principio-Cristo, preparano l’individualità in modo che la personalità, un poco alla volta, possa progredire nel regno dell’amore. Se noi vogliamo caratterizzare il grande ideale che ci sta innanzi come un regno dell’amore, lo possiamo fare nella maniera seguente.
Oggi, fra i più, è ancora diffuso l’errore fondamentale che il bene e la salute della singola personalità sia possibile senza il bene e la salute di tutte le altre personalità della Terra. Anche se gli uomini non lo ammettono esplicitamente, nella pratica tutto è costruito in modo che, così come viviamo oggi, il singolo vive alle spalle degli altri, ed è molto diffusa l’opinione che il bene del singolo sia indipendente dal bene degli altri.
L’evoluzione futura svilupperà la piena comunità degli spiriti, e cioè su Giove comincerà a regnare la certezza che non vi sia né bene né salute per il singolo, senza il medesimo bene e la medesima salute per tutti gli altri. Il cristianesimo prepara questa concezione, ed esiste sulla Terra appunto per prepararla.
Dapprincipio sulla Terra sorse una comunità mediante l’amore legato al sangue. In quel modo fu superato il puro egoismo.
Il cristianesimo ha il compito di accendere fra gli uomini quell’amore che non è più legato al sangue, il che significa che essi devono imparare a cercare il puro amore, in cui il bene e la salute del singolo non sono neppure concepibili senza il bene e la salute degli altri.
Come prima gli uomini erano vincolati dalla consanguineità, così d’ora in poi l’uomo vedrà il fratello in ogni uomo, senza curarsi del sangue comune. Ciò è espresso nelle parole: «Chi non abbandonerà padre e madre, moglie e figlio, fratello e sorella, non potrà essere mio discepolo».
In tal modo si manifesterà il regno dell’amore. Tutto il resto non è vero cristianesimo. Così possiamo caratterizzare l’evoluzione interiore dell’uomo verso uno stadio superiore.
Grazie a: https://www.anthroposconoscitestesso.org e a Yoris Velcich
Nel Vangelo si trova un’osservazione profonda che il Cristo Gesù fa quando dice, a coloro ai quali insegnava: «In voi tutti vive un elemento divino. Non siete forse dei?» Lo dice a tutta forza: «Voi siete dei» (Giovanni 10,34). Con ciò, il Cristo Gesù intende che in ogni cuore umano c’è una scintilla che è divina, la quale deve venir ravvivata così da poter dire:«Siate come dèi!»
A un altro effetto, e per la precisione proprio a quello opposto, conducono le parole di Lucifero quando si avvicina agli uomini per trarli giù dalla sfera divina, quando dice loro: «Diventereste come Dio» (Genesi 3,5). Qui il senso era completamente diverso. La stessa frase è per la rovina dell’umanità, all’inizio della discesa nell’abisso, e la medesima è un richiamo alla nostra meta suprema! … Perchè il cristianesimo ha accolto in sè questa cosa importante? Affinchè si mostri che quel che conta non è il semplice contenuto, bensì da quale entità esso provenga.
Rudolf Steiner Indagini occulte sulla vita tra morte e nuova nascita Hannover, 18 novembre 1912
Poiché amare un essere vuol dire comprenderlo; non vuol dire surriscaldare il proprio cuore di calore egoistico in modo che esso trabocchi in ciarle sentimentali.
Amare significa sapere comprendere fin nel loro intimo gli esseri sui quali dobbiamo esercitare la nostra azione e comprenderli non solo con l’intelletto ma con tutto intero il nostro essere umano.
Rudolf Steiner
…et incarnatus est… I cicli degli avvenimenti storici
… Nel mondo spirituale non esistono né la nascita né la morte, ma, come sappiamo, solo trasformazione, solo metamorfosi.
E le feste del Natale e della Pasqua riceveranno il loro degno contenuto solo quando l’umanità si sentirà incline a levare gli sguardi a quei mondi dove nascita e morte, secondo il senso fisico terrestre, perdono ogni significato.
Allora, ma soltanto allora, il nostro cuore e la nostra anima potranno ritrovare quel calore di accenti con cui parlare a coloro ai quali dobbiamo parlare, sin dalla prima infanzia, di quel bambino che giacque nel presepio e al quale i Magi d’Oriente vennero a offrire i doni della saggezza, della virtù e dell’immortalità.
Ai bambini dobbiamo poterne parlare!
Perché ciò che al bambino diciamo oggi riguardo al mistero del Natale, risorgerà festeggiandone la Pasqua, quando il bambino avrà passato altri 33 anni della sua vita.
Rudolf Steiner
…et incarnatus est… I cicli degli avvenimenti storici